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L'ASSEDIO DI FIRENZE 1529-1530

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Facciamola breve. Piuttosto che descrivere i vari rapporti politico-guerrieri tra stati e famiglie dell'epoca, arriviamo al fatto che le truppe spagnole, dopo il mancato intervento a difesa del Papa durante il sacco di Roma, dovettero "restituire" un favore al Papa Clemente VII e rimettere al potere i Medici nella città Gigliata. Per tale ragione si presentarono davanti alle mura di Firenze il 14 ottobre 1529 armati di tutto punto e pronto all'assedio e trovarono pare per i loro denti. Firenze resistette ed insieme a lei le sue fortezze del circondario opponendo strenua resistenza tanto da suggerire di cercare piuttosto una resa che un vero e proprio assalto. Trovarono un valido alleato nel "tradidore",malatesta IV Baglioni, comandante delle truppe cittadine (Capitano generale) che aveva più interesse a rientrare in possesso di Perugia che difendere Firenze. Le sue azioni arrivarono al tradimento totale durante lo scontro di Gavinana. L'unico serio e potente di tutto l'assedio. Le truppe Fiorentine, comandate dal Fiorentino Francesco Ferrucci ebbero la peggio e furono sconfitte. Il comandante portato al cospetto degli spagnoli e di Fabrizo Maramaldo, venne trafitto da quest'ultimo con la spada violando ogni possibile regola cavalleresca ed umanitaria.  Si narra che in quell'occasione il Ferrucci pronunciasse la famosa frase: "vile, tu uccidi un uomo morto", consegnandola alla storia. D'altro canto vi sono diverse versioni dei fatti, quella che ne rese "fortuna" alla memoria è del Varchi e recita: «Il Maramaldo non ammazzò il Ferruccio per conto del tamburino impiccato e non fu vero ne manco quello che diceva il Maramaldo poi per sua scusa cioè per non aver voluto lasciar vivo il Capitano de' nemici, essendo morto il Principe; ma fu, oltra la crudeltà naturale sua, perché il Ferruccio, mentre era in Volterra, avvilendolo il Maramaldo come mercante, ch'aveva maggior grado in sulla guerra di lui e che combatterebbe seco a uomo per uomo seguendo in ciò l'abuso de' capitani moderni. E nel vero Ferruccio fu alquanto superbo, ma giustissimo e modestissimo nelle altre cose, e non si può scusare Fabrizio, il quale era piuttosto capo d'assassini che di soldati, che non usasse una vilissima crudeltà». Ai fini del nostro discorso è utile sottolineare che Varchi fu il primo e l'unico storico contemporaneo ad attribuire al Ferrucci la fatidica frase «Tu uccidi un uomo morto». Il valore del comandante Ferrucci sul campo di battaglia e davanti alla morte, la strenua e decisa resistenza verso l'invasore straniero, gli meritarono gloria ed onore così elevati da essere perfino ricordato nell'inno risorgimentale che poi divenne anche l'inno nazionale Italiano. Mentre Maramaldo, vide associare il proprio cognome a sinonimo di tradimento e vile e bieca viltà. Al termine dell'assedio presentatosi con un colpo di mano de traditore Malatesta, su Firenze ripresero possesso i Medici. Alle difese prese parte anche il Buonarroti ma se la diede a gambe prima dell'inizio delle ostilità e per rientrare in città durante l'assedio a rischio della vita. Tale azione, intesa dal Papa come "ostile" per le ovvie ragioni, gli procurò non pochi problemi. Dovette rimanere nascosto a Firenze per quasi un anno prima di essere perdonato.

 

Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma
Ché schiava di Roma
Iddio la creò


Stringiamci a coorte

Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

Uniamoci, amiamoci
L'unione e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore
Giuriamo far Libero
Il suolo natio
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?

 

Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte,
L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute
Il sangue d'Italia
Il sangue Polacco
Bevé col cosacco
Ma il cor le bruciò

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Sì (cantato)

Francesco Ferrucci

Francesco Ferrucci.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi
Raccolgaci un'Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
 

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

Inno Italiano.mid

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