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25 - ORSANMICHELE
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Orsanmichele

Orsanmichele mappa - Firenze

Storia
Tra il Duomo e Palazzo Vecchio fin dall'VIII secolo esisteva un monastero femminile con vasti terreni coltivati ad "orto" denominato "San Michele in Orto". Dal nome originale deriva proprio quell' "Orsanmichele" attuale. Intorno al 1240 la chiesa venne abbattuta per far posto ad una loggia destinata al mercato delle granaglie progettata probabilmente da Arnolfo di Cambio intorno al 1290. Nel 1304 la loggia fu distrutta da un incendio e venne nuovamente ricostruita tra il 1227 ed il 1350 dal Talenti, Neri di Fioravante e Benci di Cione, più grande ed a pianta rettangolare. Sui pilastri esterni le corporazioni cittadine delle Arti e Mestieri, nel 1339 fecero predisporre 14 tabernacoli in cui alloggiarono altrettante statue di santi patroni scolpite dai migliori artisti del periodo.

 

Orsanmichele, interno

Tra il 1380 ed il 1404 l'edificio venne sopraelevato di due piani per ospitare le riserve di grano, e vennero quindi chiuse le arcate del piano inferiore da Simone Talenti per ospitarvi un edificio di culto, nuovamente dedicato a San Michele.
L'edificio era sede della potente confraternita della Madonna di San Michele in Orto. Nel 1569 il granduca Cosimo I insediò ai piani superiori l'Archivio Notarile (oggi spostato), affidando l'adattamento dei saloni al Buontalenti.

L'Orsanmichele ha subito importanti restauri dalla metà del XIX secolo fino ad oggi. Nel 1996 divenne omonimo museo ospitante le statue orginali rimosse dalle nicchie esterne e restaurate. All'ultimo piano sono raccolte inevce le quaranta piccole sculture che decoravano le colonnine delle trifore esterne, seppur ormai già molto danneggiate dagli agenti atmosferici e quasi illeggibili.
Nell'angolo nord ovest, all'interno del pilastro, c'è una piccola e ripida scala a chioccola che porta ai piani superiori. Essendo insicura per i moderni canoni si accede dall'edificio di fronte, quello dell' "Arte della Lana" passando per l'archetto che collega i due palazzi.
La sala inferiore ospita la chiesa dedicata a Sant'Anna, che ha una rarissima struttura a due navate, eredità della struttura del mercato del grano, ed è coperta da sei volte a crociera che sostengono i saloni superiori. All'interno si trova il tabernacolo costruito da Andrea Orcagna tra il 1349 e il 1359 per ospitare la Vergine col Bambino e gli Angeli (dipinto di Bernardo Daddi del 1347), che sostituiva un'immagine miracolosa, la Madonna di Orsanmichele (di Ugolino da Siena) un tempo collocata sui pilastri della prima loggia e probabilmente bruciata nell'incendio del 1304.

"Affreschi del XV secolo (ricoperti da un'intonacatura nel XVIII secolo e riscoperti durante i restauri del XIX secolo) ornano i pilastri, alcune delle pareti e gli spicchi delle volte. Il ciclo pittorico delle volte, eseguito nel 1398-1399 rappresenta personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento, secondo un programma iconografico concepito da Franco Sacchetti. Sulle lunette delle trifore sono presenti vetrate del XIV secolo, opera di Niccolò di Pietro Tedesco con storie dei miracoli di Maria e dell'immagine miracolosa della Madonna di Orsanmichele. Sull'altare di Sant'Anna si trova il gruppo scultoreo in marmo con la Vergine col Bambino e Sant'Anna, opera di Francesco di Giuliano da Sangallo (1526); Questo sostituisce un'immagine dipinta commissionata dalla Signoria in ringraziamento per la cacciata da Firenze di Gualtieri di Brienne, noto come Duca d'Atene, che ebbe inizio con una sollevazione popolare il giorno di Sant'Anna, il 26 luglio 1343."

 
 
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