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16 - PALAZZO MEDICI-RICCARDI
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Palazzo Medici-Riccardi

Il Palazzo di Cosimo il Vecchio. Per chi ha già passato e letto la pagina di Palazzo Pitti sà già della competizione tra i Medici ed i Pitti sulle dimensioni delpalazzo e quindi dell'ostentazione del potere tra le famiglie Fiorentine del tempo. Commissionata da Cosimo il vecchio, il palazzo Medici-Riccardi è scaturito dall'ingegno di Michelozzo, dopo avere scartato un progetto considerato troppo appariscente ai fini politici, di Michelangelo. Queste affermazioni sono riportate dal Vasari che lo definisce "troppo sontuoso e magnifico" anche se non vi sono altri riscontri della vicenda. Sta di fatto che tutto ciò potrebbe essere reale. Dieci anni prima, Cosimo il Vecchio aveva subito il carcere in Palazzo Vecchio ed un susseguente esilio in Veneto con l'accusa di tirannia da parte dei suoi avversari. Vero è, che poco dopo fu richiamato a furor di popolo al rientro in città ma la prudenza, come si dice, non è mai troppa. "Incaricò così Michelozzo, un architetto altrettanto valido ma più discreto, il quale realizzò un palazzo cubico dall'aspetto esterno imponente, ma sobrio ed austero (1444-1452 o 1460), intorno ad un cortile centrale con colonne corinzie, ispirandosi in parte al recupero di elementi classici operato da Leon Battista Alberti nella realizzazione di Palazzo Rucellai. Fu però proprio il Palazzo Medici a fissare i canoni di tutta l'architettura civile del Rinascimento, per esempio facendo da modello a Palazzo Strozzi." Il palazzo, situato in una posizione "strategica" all'incrocio di via Larga (oggi via Cavour) e via de' Gori, era a due passi dalle chiese "protette" della Famiglia: San Lorenzo e San Marco e ad altrettanti pochi passi dal Duomo. Il palazzo è imponente, sobrio ed elegante, A pietre sporgenti al pian terreno che con l'innalzarsi dei piani, diventano lisce ed appena incorniciate agli ultimi piani. Su due lati, una panca di via, in uso molto comune a quei tempi per praticità (permettere alla gente di sedersi) e ad anche per ragioni estetiche. All'ultimo piano, l'attuale cornicione era sostituito da veri e propri merli ed una loggia che attualmente è murata. All'interno del palazzo, tra le numerose decorazioni, da segnalare la cappella dei Magi, di Benozzo Gozzoli che fu allievo di Beato Angelico, su commissione di Piero il Gottoso che seguì direttamente la progettazione e lo sviluppo dei lavori (1459). In effetti con i Magi questo dipinto non c'entra niente, come costume dell'epoca si infilavano in rappresentazioni religiose i componenti della famiglia e i personaggi politici dell'epoca che avevano "il diritto" di esserci. Sul dipinto vi sono tra l'altro: Lorenzo il Magnifico, suo padre, Piero il Gottoso ed il capofamiglia, Cosimo il Vecchio. La natività sull'altare è solo una copia, l'originale si trova al museo di Berlino.

Arricchimenti. L'interesse per l'arte ed il gusto del bello dei Medici si manifestò non solo nell'attenta scelta del palazzo, ma anche nell'arricchimento del medesimo. Subito sculture, dipinti ed opere d'arte d'ogni genere cominciarono a moltiplicarsi. Il David di Donatello, oggi oscurato dallal fama di quello di Michelangelo, si trovava nel giardino del palazzo. Adesso la statua si trova al museo del Bargello (Palazzo del Bargello) e per l'orario di apertura davvero ridicolo e per l'opera del Buonarroti, il David spesso "dimenticato". Due grandissimi errori. All'interno del palazzo inoltre vi erano i tre dipinti della "Battaglia di San Romano" di Paolo Uccello che udite, udite, adornavano la camera da letto del Magnifico. Vi erano inoltre opere di Botticelli, del Verrocchio, di Antonio del Pollaiolo, di Domenico Ghirlandaio, collezioni di gemme, cammei e vasi in pietre dure. Nel parco sul lato Nord, furono piazzate statue classiche comprate in gran parte a Roma e sotto la direzione del Bertoldo, fu creata la prima "Accademia di Belle Arti" dove giovani ed appassionati potevano copiare, studiare e riprodurre i modelli classici ed imparare le tecniche artistiche pittoriche e scultoree. Leonardo da Vinci, nacque artisticamente proprio qui, per non dimenticare Michelangelo e Raffaello Sanzio, il pittore "maledetto".

Il Cinquecento. Nel 1492 Muore Lorenzo Il Magnifico e per Firenze si concluse un epoca. Il figlio Piero al passaggio dell'esercito Francese di Carlo VIII verso Roma aveva spalancato le porte della città non impegnando battaglia. Il susseguente sacco di Roma fu tremendo, i Romani passati a fil di spada, la città incendiata, palazzi ed opere preziosissime saccheggiate. Roma dopo quel passaggio devastante, non fu mai più la stessa. Il Savonarola trovò quindi terreno fertile nella predicazione dei valori Cristiani più ortodossi. Fu messa così in atto la seconda cacciata dei Medici da Firenze, la statua di Olofene ricollocata in Piazza della Signoria a simbolo della sconfitta della tirannia. Il David di donatello finì in Palazzo Vecchio mentre i beni della chiesa di Orsanmichele furono messi all'incanto. Fortuna volle che gran parte del tesoro non lasciasse mai Firenze e alla ripresa del potere, il tutto fu ricomposto dal Cardinale Giovanni dei Medici (poi Papa Leone X e figlio di Lorenzo - si ricordi in tal senso anche SS. Annunziata) e dal Cardinale Giulio de' Medici (poi Papa Clemente VII), figlio del fratello di Lorenzo (il Giuliano assassinato durante la rivolta dei Pazzi). In questo periodo fu rimossa la loggia sulla strada per guadagnare in sicurezza e aperte le grandi finestre al piano terreno, lavoro attribuito a Michelangelo nel 1517. cortile fu posta la scultura dell'Orfeo di Baccio Bandinelli che si ammira ancora oggi.

 
 
 
 
 
 
 
La Processione dei Magi e particolare.
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