Casprini Da Omero Snc Passo dei Pecorai, 68/70 50027 - Greve in Chianti (Fi) Tel.+39.055.85.07.16/15 Web fax+39.055.71.88.114 Mob/Whap 3404536626 PI 03675100485 CU M5UXCR1
Facciamola breve. Piuttosto che descrivere i vari
rapporti politico-guerrieri tra stati e famiglie dell'epoca, arriviamo al
fatto che le truppe spagnole, dopo il mancato intervento a difesa del Papa
durante il sacco di Roma, dovettero "restituire" un favore al Papa Clemente
VII e rimettere al potere i Medici nella città Gigliata. Per tale ragione si
presentarono davanti alle mura di Firenze il 14 ottobre 1529 armati di tutto
punto e pronto all'assedio e trovarono pare per i loro denti. Firenze
resistette ed insieme a lei le sue fortezze del circondario opponendo
strenua resistenza tanto da suggerire di cercare piuttosto una resa che un
vero e proprio assalto. Trovarono un valido alleato nel "tradidore",malatesta IV
Baglioni, comandante delle truppe cittadine (Capitano generale) che aveva
più interesse a rientrare in possesso di Perugia che difendere Firenze. Le
sue azioni arrivarono al tradimento totale durante lo scontro di Gavinana.
L'unico serio e potente di tutto l'assedio.Le truppe Fiorentine, comandate
dal Fiorentino Francesco Ferrucci ebbero la peggio e furono sconfitte. Il
comandante portato al cospetto degli spagnoli e di Fabrizo Maramaldo, venne
trafitto da quest'ultimo con la spada violando ogni possibile regola
cavalleresca ed umanitaria. Si narra che in quell'occasione il Ferrucci
pronunciasse la famosa frase: "vile, tu uccidi un uomo morto", consegnandola
alla storia. D'altro canto vi sono diverse versioni dei fatti, quella
che ne rese "fortuna" alla memoria è del Varchi e recita: «Il Maramaldo non ammazzò il Ferruccio per conto del
tamburino impiccato e non fu vero ne manco quello che diceva il Maramaldo
poi per sua scusa cioè per non aver voluto lasciar vivo il Capitano de'
nemici, essendo morto il Principe; ma fu, oltra la crudeltà naturale sua,
perché il Ferruccio, mentre era in Volterra, avvilendolo il Maramaldo come
mercante, ch'aveva maggior grado in sulla guerra di lui e che combatterebbe
seco a uomo per uomo seguendo in ciò l'abuso de' capitani moderni. E nel
vero Ferruccio fu alquanto superbo, ma giustissimo e modestissimo nelle
altre cose, e non si può scusare Fabrizio, il quale era piuttosto capo
d'assassini che di soldati, che non usasse una vilissima crudeltà».
Ai fini del nostro discorso è utile sottolineare che Varchi fu il primo e
l'unico storico contemporaneo ad attribuire al Ferrucci la fatidica frase
«Tu uccidi un uomo morto». Il valore del
comandante Ferrucci sul campo di battaglia e davanti alla morte, la strenua
e decisa resistenza verso l'invasore straniero, gli
meritarono gloria ed onore così elevati da essere perfino ricordato
nell'inno risorgimentale che poi divenne anche l'inno nazionale Italiano.
Mentre Maramaldo, vide associare il proprio cognome a sinonimo di tradimento
e vile e bieca viltà. Al termine dell'assedio presentatosi con un colpo di mano del traditore Malatesta, i Medici ripresero il controllo su Firenze. Alle
difese prese parte anche il Buonarroti ma se la diede a gambe prima
dell'inizio delle ostilità e per rientrare in città durante l'assedio a
rischio della vita. Tale azione, intesa dal Papa come "ostile" per le ovvie
ragioni, gli procurò non pochi problemi. Dovette rimanere nascosto a Firenze
per quasi un anno prima di essere perdonato.
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma
Ché schiava di Roma
Iddio la creò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Uniamoci, amiamoci
L'unione e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore
Giuriamo far Libero
Il suolo natio
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte,
Siam pronti alla morte,
L'Italia chiamò.
Son
giunchi che piegano
Le spade vendute
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute
Il sangue d'Italia
Il sangue Polacco
Bevé col cosacco
Ma il cor le bruciò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Sì (cantato)
Francesco Ferrucci.
Noi
siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi
Raccolgaci un'Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò