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CALCIO STORICO

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Calcio storico

Partita rossi-azzurri, momenti di giocoIntroduzione

Intanto spero che i gestori del sito ufficiale del calcio storico non me ne vorranno se gli ho fregato un paio di foto, d'altro canto la pagina "contatti" non funziona, quindi spero sinceramente che qualcuno veda questa pagina e che mi dica se posso usarle o meno. Sono splendide così e per chi ama questo "gioco" vada direttamente al sito http://www.calciostoricofiorentino.it/ e e si lasci andare alla bellezza ed alla tradizione di una città. Firenze.

Madonna fiorentinaStoria e origini.

Sia i Greci che i Romani inseguivano una palla in un gioco che riscuoteva molto successo. I primi lo chiamavano Sferomachia ed i secondi, ribattezzandolo Harpastum (strappare a forza), cominciarono a darsele di brutto per afferrare quell'oggetto di forma sferica che oggi noi chiamiamo pallone. Tra le "colonie" romane c'era anche quella che si chiamava Florentia dove questo gioco non perse mai vigore, anzi si evolse per arrivare ad essere storicamente conosciuto in modo "internazionale" per l'epoca durante l'assedio di Firenze da parte delle truppe Francesi nel 1530 ed esattamente nella data del 17 febbraio. In quel giorno due squadre si affrontarono in piazza Santa Croce, sede "storica" del calcio in costume. Il luogo ben visibile anche da lontano attirò giustamente l'attenzione delle truppe imperiali che tentarono di colpire a cannonate il pubblico ed i calcianti, in genere parte della milizia cittadina, quindi "soldati". Per l'occasione, un gruppo di musicisti fu fatto salire sul tetto della chiesa per farsi ben vedere e sentire dalle truppe fuori le mura e ridicolizzarle maggiormente. Gli imperiali aprirono il fuoco ed una palla di cannone fischiò sopra le teste dei musici andando a perdersi su qualche abitazione o tetto dove non avrebbe fatto male a nessuno. La cannonata fu accolta dallo scherno generale e indusse gli imperiali a cessare il fuoco. D'altro canto erano state chiamate da Papa Clemente VII dopo la cacciata dei Medici da Firenze e nessuno di loro aveva fretta, sapevano bene che la città sarebbe caduta prima o poi. Nell'estate dello stesso anno, i Medici rientrarono infatti a Firenze.

Momenti di gioco, rossi-bluLe Regole del Gioco.

Semplici quanto drastiche: segnare una caccia (goal) con qualunque mezzo. In campo vi sono ventisette calcianti per squadra, che dopo il via dato dal "Pallaio" con il lancio del pallone e lo sparo delle colubrine cercano non solo di afferrare la palla e segnare la caccia ma anche di sfiancare il reciproco avversario in campo. I calcianti si dividono in quattro Datori Indietro (portieri), tre Datori Innanzi (terzini), cinque Sconciatori (mediani), quindici Innanzi o Corridori (attaccanti).

Si sono viste partite forse un po' estreme dove il pallone tutto solo riposava in una parte del terreno di gioco mentre i calcianti erano presi in quella che oggi potrebbe sicuramente definirsi una grande rissa. Una volta un calciante a strappato un orecchio a morsi al proprio avversario.Situazioni un po' particolari che oggi lasciano il tempo che trova ma che forse un tempo sarebbero state accettate con più serenità. E' anche da dire che quando tutto è solo combattimento lo spettacolo va letteralmente a farsi "benedire" così che lo sforzo è dedicato ad ottenere maggior gioco e meno cazzotti. Il compito di tenere sotto controllo l'animo guerresco dei propri calcianti, spetta al "capitano" ed all' "alfiere" propri di ogni squadra. La direzione ed il controllo della partita e delle regole, spettano invece al Giudice Arbitro, coadiuvato da sei Segnalinee e dal Giudice Commissario che risiede però fuori campo. Ottenere "una caccia" non è facile, se un calciante lancia la palla e viene toccata da un difensore, o comunque la palla finisce sopra la linea della porta che abbraccia tutta la larghezza del campo, la "mezza caccia" (mezzo punto), verrebbe assegnato all'avversario. Ad ogni caccia si cambia campo e vince chi in cinquanta minuti di gioco, segna il maggior numero di cacce. Il premio per la squadra vincente è udite, udite, una vitella di razza chianina consegnata allo squillo delle chiarine.

Curiosità

Il calcio Fiorentino in effetti assomiglia più al rugby che al gioco moderno del calcio anche se giocato con le regole del VIV secolo come dicevo sopra, diventa spesso un po' brutale. Vi sono state partite speciali reportate nelle cronache cittadine: quella del 1491, quando si giocò cogliendo il momento particolare sull'Arno ghiacciato. Capitente il senso, era una cosa da provare! Nel 1570 si giocò a Roma nelle terme di Diocleziano in occasione della nomina a granduca di Cosimo I de' Medici. Nel 1575 Si giocò invece a Lione, organizzata dai mercanti fiorentini in onore del re Enrico III. Nel 1584 ci fu una partita di Calcio in onore di Eleonora de' Medici e Vincenzo I Gonzaga. Oltre alla partita venne organizzata anche una corrida. Vi assistettero oltre quarantamila persone!!! Nel 1605 l'Arno righiaccia e di nuovo vi si organizza una partita. Nel 1650 Fu giocata una partita tra le squadre dei Piacevoli e dei Piattelli. Vinsero i Piattelli ma le cronache del tempo parlano della partita come di uno scontro epico, più simile a una vera e propria battaglia sia in campo che fuori. Nel 1689 -Si giocò per festeggiare le nozze di Ferdinando de' Medici e Violante Beatrice di Baviera con una squadra europea ed una asiatica!!! Nel 1766 si giocò a Livorno, in occasione della venuta delle altezze granducali Pietro Leopoldo I e Maria Luisa. Alla partita assisté il console d'Inghilterra e si dice che da qui sia cominciato l'influsso che portò alla nascita del football. Firenze ama ed ha amato talmente il Calcio che vi sono state personalità di tutto rispetto che hanno voluto cimentarsi in una partita come: Piero II de' Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico. Lorenzo II de' Medici, duca d'Urbino. Alessandro de' Medici, duca di Toscana. Cosimo I de' Medici, granduca di Toscana. Francesco I de' Medici, granduca di Toscana. Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova. Cosimo II de' Medici, granduca di Toscana (citato nella poesia del Chiabrera sopra riportata). Lorenzo e Francesco, figli del granduca Ferdinando I de' Medici. Enrico, principe di Condé. Giovan Carlo e Mattia, figli del granduca Cosimo II. Giulio de' Medici, Papa Clemente VII. Alessandro de' Medici, Papa Leone XI. Maffeo Barberini, Papa Urbano VIII.

Attualità.

Alle volte le partite sfuggono talmente di mano che le partite diventano talmente violente come dicevo all'inizio che diventano vere e proprie risse. Sedare 54 calcianti antagonisti e oltremodo pardigiani della propria fazione diventa davvero impossibile. Nel 2006 e nel 2007 le partite per questa ragione sono state annullate. A mio modesto ed opinabile parere il problema principale non sta nei calcianti o nella rivalità ma in chi gestisce una città e la sua storia in modo a dir poco approssimativo.

 

 

Le Squadre:

I Bianchi di Santo Spirito

Gli Azzurri di Santa Croce

I Verdi di San Giovanni

I Rossi di Santa Maria Novella

 

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